MILANO CALIBRO 35

151 Calibro 35, Milano, early June 2015_01 easy

152 Calibro 35, Milano, early June 2015_02 easy

Me and my friend Federico Ramponi – who was the curator of my first solo exhibition in September 2014 – are fans of poliziesco italiano, poliziottesco,  and noir movies. Goofin’ around town we’ve discovered a red Alfetta. It’s the perfect set for a b&w photo session inspired by the 1970s movies we love so much. [Pictures taken with Sony α 3000]

SCATTI DA PHOTISSIMA 2014

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Bella esperienza in quel della ex-Manifattura tabacchi di Torino per l’edizione 2014 di Photissima Art Fair dove ho esposto sei scatti selezionati dai diciassette delle mia prima personale, So Close/Coì vicino (a cura di Federico Ramponi). Nei due giorni di presenza, ho avuto la possibilità di confrontarmi con i colleghi e con un pubblico sempre attento alle novità e alla qualità degli scatti. Lo stand di AREA 35, dove erano esposti i miei lavori, è stato al centro di un’allegra combriccola di addetti al settore (immancabile la presenza dell’esuberante critica d’arte e curatrice Barbara Vincenzi e del musicista torinese Paolo Ricca) che, nel suo piccolo, ha animato la scena tra un’ondata e l’altra di visitatori. Il breve soggiorno sabaudo mi ha anche fornito spunto per nuovi scatti (uno speciale, dedicato ai torinesi, presentato nel prossimo post).

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MATTEO CESCHI & AREA 35 A PHOTISSIMA 2014

 

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MATTEO CESCHI e altri fotografi di AREA 35 Art Factory parteciperanno alla prossima edizioni di Photissima Art Fair & Festival di Torino che si terrà dal 6 al 9 novembre 2014 persso i suggestivi spazi dell’ex Manifattura Tabacchi di Torino. A quanti volessero venire a vedere i miei scatti ricordo che sarò presente il giorno 5, all’inaugurazioni, aperta ai soli addetti del settore, e il giorno 7 in compagnia di Federico Ramponi, curatore della mia prima personale So Close/Così vicino, chiusasi con un buon successo di critica e pubblico lo scorso 2 ottobre.

SPAZIO ALLE BELLE PAROLE DEL CRITICO

Con le figlie, Self, self-portrait, Milano, late September 2014

Con le figlie (self-portrait), AREA35, Milano, late September 2014 [Canon EOS 1100D]

ALESSIO BRUGNOLI: <Così Vicino è un sezionare l’anima, riscoprire tramite l’obiettivo fotografico, le storie nascoste dietro l’apparenze di un volto; è un creare empatia, un dialogo a tre tra osservatore, fotografo e soggetto, accomunati dalla difficile esperienza di essere uomini. Una narrazione essenziale, in cui la cognizione del dolore abbandona il transitorio, per fissarsi nella memoria.>

SO CLOSE/COSÌ VICINO a cura di Federico Ramponi
CONTINUA presso AREA35, via Vigevano 35, Milano, fino al prossimo 2 OTTOBRE 2014

SO CLOSE/COSÌ VICINO OPENING NIGHT

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SO CLOSE/COSÌ VICINO a cura di Federico Ramponi
CONTINUA presso
 AREA35, via Vigevano 35, Milano, fino al prossimo 2 OTTOBRE 2014

IL FOTOGRAFO SI RACCONTA AL CURATORE

On the Stairs, Paris, Paris , April 2013

On the Stairs, Paris , April 2013 [by EJ, Canon EOS 1100D]

FEDERICO RAMPONI – Cosa ti ha spinto a provare per la prima volta a scattare una fotografia?

MATTEO CESCHI – Uhm… ricordo bene una vecchia Carl Zeiss. La sua custodia di pelle colore marrone caldo e il mirino ad ago. E la voglia di emulare gli adulti, mio padre in particolare, che fino a qual punto, i miei otto anni, direi con quasi assoluta certezza, si era incaricato di ritrarre noi altri della famiglia. Gli albi di famiglia zeppi di foto in bianco e nero e gli scatti a colori, i caldi colori delle pellicole degli anni Settanta, di mio zio a Bali.

FR – Cosa cerchi nella foto che stai per scattare?

MC – Un’espressione, un gesto, una postura, un guizzo di umanità che mi risulti, sembrerà strano dirlo, in qualche modo familiare. Cerco nell’altro quelle piccole e naturali imperfezioni che vedo allo specchio quando sono sufficientemente sveglio. Lo sconosciuto, così, non è in fin dei conti un assoluto estraneo.

FR – Quando una fotografia ti emoziona?

MC – Sempre, anche quando non è buona. La quotidianità è fatta di alti e bassi, la fotografia non fa altro che seguire, attraverso la curiosità del fotografo, questo andamento vitale.

FR – Cosa nasconde di te un tuo scatto?

MC – Una singola e sfuggente impressione del mio umore. Ma forse sarebbe meglio rivolgere la domanda a quel ristretto manipolo di persone, familiari e amici, che mi conosce a fondo.

FR – Come è nata So Close/Cosi Vicino?

MC – Ho ascoltato – in tutta confidenza, non mi capita così di sovente –  gli amici che si scaldavano a intermittenza per alcuni dei miei scatti “street”. In particolare Grant, Grant Rasheed, un caro amico australiano che si occupa da anni di diffondere nel mondo la bellezza onirica della cultura aborigena e oceanica. È grazie a lui che sono entrato in contatto con Giacomo, il fondatore di AREA35. Un grande incoraggiamento è venuto dalle conversazioni con Valentino Visentini, fotoreporter freelance di Toronto, con cui ho condiviso gli anni scalmanati dell’università e che, proprio grazie alla comune passione per la fotografia, ho ritrovato dopo 15 anni.

FR – Quale foto avresti voluto scattare?

MC – Sarò rapace nel rispondere e alquanto spudorato! Uno qualsiasi degli scatti di Robert Capa.

SO CLOSE/ COSI’ VICINO a cura di Federico Ramponi
OPENING: Mercoledì, 24 settembre 2014, dalle ore 18.30 alle 21.30, presso la galleria AREA 35, via Vigevano 35,  MILANO

SO CLOSE/COSÌ VICINO

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MATTEO CESCHISO CLOSE /COSÌ VICINO
a cura di Federico Ramponi

24/9 – 2/10 2014
AREA 35, via Vigevano 35, Milano

“There are people so dear…”, in questa semplice ed efficace strofa inedita di Jimi Hendrix è racchiusa la mia filosofia. Quando sono dietro l’obiettivo – a essere sinceri, al momento dello scatto mi ritrovo sempre al di là – mi dimentico spesso di cosa stringo tra le mani calamitato inesorabilmente verso l’altro, il possibile soggetto della mia foto. Una curiosità umana, azzarderei pasoliniana, mi dà il coraggio sufficiente di osare e di applicare quella leggera pressione sul pulsante dello scatto. D’altronde, cosa c’è di più naturale che raffigurare un proprio simile nella speranza di ritrovare nell’altro espressioni a noi così connaturate da risultare scontate?

“There are people so dear…” – This simple, forceful, verse from Jimi Hendrix’s May I Whisper in Your Ear says it all for me. When I’m behind the lens – to tell the truth, at the click itself, I’m always way out beyond – I often forget what I’m holding in my hands, drawn to the magnet Other, the possible subject of my photo. Human (even “Pasolinian”) curiosity, makes me brave enough to dare; to apply that light pressure to the button. Still, what is more natural than portraying your fellows in the hope of finding in another an expression so “yours” as to feel a fleeting “Yes, of course!”.

Graphics: Tommaso Ceschi & Francesca Delvigo

SO CLOSE/COSÌ VICINO

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MATTEO CESCHISO CLOSE /COSÌ VICINO

24/9 – 2/10 2014
AREA 35, via Vigevano 35, Milano

La vicinanza è un punto limite al di qua o al di là del quale i significati della quotidianità cambiano radicalmente. Il tema è più complesso e multidimensionale di quanto sembri. Ogni scelta, ogni istante, ogni idea può dare una svolta profonda al senso della vicinanza e l’obiettivo ha il delicato compito di fissarlo per sempre mentre l’inquadratura deve avere la fortuna di racchiuderlo in una narrazione essenziale e perturbatrice. Curare una sintesi di questi istanti significa frapporsi tra la fisicità della passione del fotografo e le impalpabili aspettative del pubblico, significa tagliare con dolcezza e cura il cordone ombelicale dell’intero pensiero di un artista e consegnarlo nelle mani di chi ne deciderà la crescita. So Close/Così vicino nasce per questo gesto estraneo, cruento e al tempo stesso premuroso, compiuto affinché leggeri inconsapevoli attimi dialoghino con racconti così profondi da rimanere eternati in un’unica memoria.

“Close” is a balancing point beyond which the significances of the daily alter radically. The theme is more complex and multidimensional than it may seem. Each choice, each instant, each idea, can produce a deep change in the feeling of closeness; and the lens has the delicate task of fixing an absolute, while the framing must have the fortune of holding it within an essential and unsettling narrative. Constructing a series of fixed instants suggesting a synthesis means coming between the material fact of the photographer’s emotion and the impalpable expectations of the public; it involves cutting delicately and carefully the symbolic umbilical cord linking the image to the whole ethos of an artist and putting that image into the hands of those who will decide its independent life. The show So Close/Così vicino was born with just such an external – at once harsh yet respectful – action of choice, so that intuitive, fixed, moments can flow together into a narrative so deeply rooted as to become part of a unified memory.

Federico Ramponi (curatore della mostra fotografica)

PER INFO: http://www.area35artfactory.com