NOTE PER UN FOTOGRAFO

Now in FREE DOWNLAOD my essay on photography TELLINGWITHMYEYES. NOTE PER UN FOTOGRAFO. Sorry, this time I wrote in Italian. ENJOY!

IL FOTOGRAFO SI RACCONTA AL CURATORE

On the Stairs, Paris, Paris , April 2013

On the Stairs, Paris , April 2013 [by EJ, Canon EOS 1100D]

FEDERICO RAMPONI – Cosa ti ha spinto a provare per la prima volta a scattare una fotografia?

MATTEO CESCHI – Uhm… ricordo bene una vecchia Carl Zeiss. La sua custodia di pelle colore marrone caldo e il mirino ad ago. E la voglia di emulare gli adulti, mio padre in particolare, che fino a qual punto, i miei otto anni, direi con quasi assoluta certezza, si era incaricato di ritrarre noi altri della famiglia. Gli albi di famiglia zeppi di foto in bianco e nero e gli scatti a colori, i caldi colori delle pellicole degli anni Settanta, di mio zio a Bali.

FR – Cosa cerchi nella foto che stai per scattare?

MC – Un’espressione, un gesto, una postura, un guizzo di umanità che mi risulti, sembrerà strano dirlo, in qualche modo familiare. Cerco nell’altro quelle piccole e naturali imperfezioni che vedo allo specchio quando sono sufficientemente sveglio. Lo sconosciuto, così, non è in fin dei conti un assoluto estraneo.

FR – Quando una fotografia ti emoziona?

MC – Sempre, anche quando non è buona. La quotidianità è fatta di alti e bassi, la fotografia non fa altro che seguire, attraverso la curiosità del fotografo, questo andamento vitale.

FR – Cosa nasconde di te un tuo scatto?

MC – Una singola e sfuggente impressione del mio umore. Ma forse sarebbe meglio rivolgere la domanda a quel ristretto manipolo di persone, familiari e amici, che mi conosce a fondo.

FR – Come è nata So Close/Cosi Vicino?

MC – Ho ascoltato – in tutta confidenza, non mi capita così di sovente –  gli amici che si scaldavano a intermittenza per alcuni dei miei scatti “street”. In particolare Grant, Grant Rasheed, un caro amico australiano che si occupa da anni di diffondere nel mondo la bellezza onirica della cultura aborigena e oceanica. È grazie a lui che sono entrato in contatto con Giacomo, il fondatore di AREA35. Un grande incoraggiamento è venuto dalle conversazioni con Valentino Visentini, fotoreporter freelance di Toronto, con cui ho condiviso gli anni scalmanati dell’università e che, proprio grazie alla comune passione per la fotografia, ho ritrovato dopo 15 anni.

FR – Quale foto avresti voluto scattare?

MC – Sarò rapace nel rispondere e alquanto spudorato! Uno qualsiasi degli scatti di Robert Capa.

SO CLOSE/ COSI’ VICINO a cura di Federico Ramponi
OPENING: Mercoledì, 24 settembre 2014, dalle ore 18.30 alle 21.30, presso la galleria AREA 35, via Vigevano 35,  MILANO